
io e papà
Due giorni fa è stato il nostro quarto anniversario di matrimonio. Un matrimonio tutto senza glutine come vi ho già raccontato all’epoca (vedi qui).
Lo voglio festeggiare con voi in due modi.
Il primo, condividendo la nostra torta nuziale che ogni anno viene rifatta per festeggiare: una torta buonissima e fresca, con crema chantilly al limone meringhe.
Stavolta non l’ha fatta lo chef Luca, impegnato in altre cose, ma Federica di La Pasticciera, piccolo e delizioso forno senza glutine che ha aperto da poco in zona Stazione Termini. Per me è stata una salvata, perchè ogni volta da Roma Nord per una torta dovevamo arrivare da Napoleoni che sta dall’altra parte del mondo….
…ma soprattutto in Federica, sin dalla prima telefonata (mooolto prima di questa torta) ho trovato un’interlocutrice deliziosa e aperta a sperimentazioni per creare dolci e biscotti anche senza latte e senza uova (la Celiachinaperamore ama i suoi biscotti!). Io ho amato la sua Linzer Torte (e vi confesso di essermela finita). Il Ciriaco alle volte ci va in pausa pranzo per farsi una bella pizza con la mortazza, che non guasta mai. Vi consiglio di andarci, è davvero un angolino delizioso come potete vedere da queste foto (fatte ahimè con il cellulare!!)
Anche sulla torta, l’ultimo cucchiaio è stato il mio, fidatevi.
Last but not least, i prezzi sono assolutamente ottimi vista la qualità!
Dicevamo, volevo festeggiare in due modi: l’altro è pubblicare questo piccolo resoconto della mia amica/fotografa, che non è mai stato reso pubblico ma che mi ha fatto venire la lacrimuccia. Mi ricorda un giorno davvero divertente e spero che chi avrà la pazienza di leggerlo, mi riconoscerà nella descrizione.
8 luglio 2011 ore 14:00. Fa un caldo infernale. Suono alla porta di Marcella, mi accoglie in coulotte e canotta nere, mi travolge di chiacchiere, mi guarda e mi dà subito della pazza perché sono sui tacchi e mi molla un paio di infradito. Stordita mi trascina in cucina, apre il frigo elenca una lista infinitesimale di alimenti vari e mi prepara un panino che mangerò appena, perché il mio stomaco è chiuso per la tensione. Lei invece è di una tranquillità sconvolgente. Dentro di me penso “Sta sicuramente fingendo, un pizzico di agitazione deve trapelare, diamine sta per sposarsi!” Invece no.
Riserva la stessa accoglienza alla parrucchiera e alla truccatrice. La vedi
muoversi tra lo stereo “Un po’ di musica ci sta proprio bene ora!” esclama,
la cucina, apre gli sportelli dice che ha fame mangia del formaggio e
commenta “Ci vorrebbe del miele!”
Tra la prima parte del trucco e l’acconciatura si alza e va a stirare la
camicia del papà, non senza discutere con la mamma la quale, piuttosto che
lasciare la sua macchina fotografica si farebbe tagliare una mano!
In men che non si dica è pronta, via si indossa il vestito, ma la tragedia
incombe… mentre indossa il suo abito nuziale il rossetto macchia il
bavero… desperate bride? Panico? Macché serafica si fa una risata e dice
“Nascondiamolo aumentando il risvolto”. Unica!
Finalmente è pronta, estrae il suo bouquet dal frigo, poggia il bicchiere
pieno d’acqua in cui era immerso sul tavolo ed esplode in una fragorosa
risata: la mamma della sposa non si era accorta che fosse il bicchiere del
bouquet e ci si disseta.
Tra una risata e l’altra si sale in macchina destinazione via delle Camene
dove verrà celebrato il matrimonio. Arriviamo puntuali, io trovo lì il mio
Amore, Marco pronto anche lui con la sua macchina fotografica, che ci
informa che i matrimoni precedenti sono in ritardo. “Qual è il problema?”
dice Marcella – “Andiamo alla festa del PD” che si tiene proprio dietro la
chiesetta sconsacrata del comune, attirata dal profumo di salsicce e carne
alla brace (ci sono testimonianze fotografiche, lo giuro!)
Finalmente è il suo turno, prende per mano il papà ed entra… ma non
dovrebbe essere il contrario??? Alessandro l’aspetta dentro la guarda
estasiato, le stringe la mano.
La cerimonia inizia, forti e chiari arrivano i loro Sì decisi, Alessandro
aggiunge anche “LO VOGLIO!” Si baciano, lui le prende le guance tra le mani
e la guarda rapito, lei per un momento perde la sua risata per un sorriso
dolce e innamorato. Io mi commuovo, meno male che c’è Marco che continua a
scattare.
Si scambiano gli anelli, sono marito e moglie. Fuori li aspettano i parenti,
gli amici e una grandinata di riso multicolore. Poi foto, foto e foto! La
testimonianza mia e di Marco finisce qui, non prima di passare io dall’altra
parte dell’obiettivo e farmi immortalare da Marco insieme alla sposa più
vulcanica che abbia mai fotografato Grazie Marcella, sei Unica!”