Le scacce della disperazione

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scacce

Siamo a casa da due settimane, come tutti. Paradossalmente e in controtendenza, io che ho sempre cucinato, in questo periodo di quarantena ho invece perso la voglia. Non mi va neanche di bollire la pasta.

Per questo mi ha stupito questa improvvisa ispirazione a fare le scacce. Tra l’altro non le ho mai volute fare, mi piacciono o fatte dagli altri o comprate, di solito. Un po’ la nostalgia di casa, un po’ l’aver provato una farina di Royal Line (Benefibra) ed essermi resa conto che era ben manipolabile, mi hanno portato a fare la prova espressa di scaccia. Non sono un’esperta come tutti i miei familiari, ma alla fine è una cosa piuttosto basica, che possono fare tutti.

E’ stata una cosa molto improvvisata, ho quindi fatto queste scarsissime foto con il telefono. Ma vi assicuro che la bontà  delle scacce non cambia!

Ero lì che facevo l’impasto base, come da confezione, con

500 g di farina

475 ml di acqua

50 ml di olio

una bustina di lievito secco

sale (se volete, io non l’ho aggiunto)

L’ho impastato nella macchina del pane e la mia intenzione era semplicemente di farne dei panini. Quando mi sono accorta che il panetto si manipolava facilmente, ho deciso di stirarlo.

La pasta va stirata abbastanza sottile, e di forma quadrata, aiutandosi con un po’ di farina in più sulla spianatoia.

In fretta e furia ho preparato i due ripieni base (i miei preferiti)

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RICOTTA E CIPOLLA: cipolla  ammorbidita in olio, e ricotta

CIPOLLA E POMODORO: cipolla ammobidita in olio, e passata di pomodoro

Ho quindi adagiato sui due quadrati i relativi ripieni lasciando bene lo spazio per chiudere, e ho ripiegato prima un lato e poi l’altro. I bordi vanno chiusi bene (sono scarsissima a fare questa operazione, soprattutto considerando il fatto che la parte finale, che diventa croccante, è sempre stata la mia preferita). Vanno spennellate con un po’ di olio, e bucherellate con una  forchetta.

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La temperatura a cui le ho cotte è stata di circa 200 gradi, con i tempi procedendo piuttosto ad occhio finchè non si sono cotte e dorate.

Buone calde, buone fredde, buone tiepide….ancora più buone se le fa qualcun altro!!!

 

 

 

 

 

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